SAN BERNARDO
La chiesetta di S. Bernardo, come altre in Lierna, era un edificio religioso di antica origine, nel tardo Cinquecento molto deteriorato o abbandonato, di cui si riprese la riedificazione in pieno clima di Controriforma, per ravvivare il sentimento religioso e il culto.
La sua ricostruzione, lunga e tormentata, durò circa duecento anni, con continue interruzioni.
Nel 1667 il vescovo Torriani annota che la costruzione era stata iniziata da molto tempo e che ogni prima domenica del mese ci si recava in processione con la Confraternita del Rosario.
Lodovico Venini, Nicola e Paolo Balbiani avevano già donato nel Seicento 35 scudi e 100 lire per la sua realizzazione, ma ancora nel 1712 l’Oratorio era incompleto, nonostante fosse méta regolare della processione del Rosario per commemorare la Vergine e il santo titolare.
Nel 1768 una processione vi si recava il giorno di S. Bernardo, nonostante l’edificio non fosse ancora terminato.
La costruzione definitiva vide la luce solo nel 1830 grazie alle donazioni dei terrieri di Villa e a due nuovi lasciti di Pietro e Gerolamo Cattaneo, che prevedevano la celebrazione di un certo numero di messe annue, compresa una cantata nel giorno di S. Bernardo
L’Oratorio, rinchiuso tra le case della vecchia Villa, è di struttura molto lineare, senza sacrestia, ed è guarnito all’esterno soltanto da un portale in granito su cui sono scolpite le lettere G C, probabili iniziali del benefattore Gerolamo Cattaneo.
L’altare in marmo nero di Varenna reca incisa sul bordo una scritta che recita
“ COSTRUITO COL LEGATO VENINI AMMINISTRATO PINI-1835”
in ricordo di uno dei primi donatori seicenteschi.
La pala d’altare è costituita da un grande quadro a olio raffigurante S. Bernardo di Chiaravalle, firmato “ONORATO ANDINA 1835”
Di questo pittore e affrescatore non ancora ben studiato, nato ad Argegno nel 1803 e defunto nel 1867, si sa che fu attivo nel Comasco a metà dell’Ottocento. Nel 1857 aveva affrescato il battistero nella Basilica del SS. Crocifisso in Como. Altre sue opere si trovano nel battistero di S. Fedele a Como e nelle chiese parrocchiali intelvesi di Casasco, Pellio Superiore e Castiglione d’Intelvi.