Tommaso Panizza incisore...

Testi di Franca Panizza

 

 

 

 Argentiere cesellatore

in quel di Milano

 (attivo 1849-1868).

 

Gli antiquari esperti lo conoscono e anche gli amatori di argenti ottocenteschi che si contendono i suoi preziosi pezzi alle aste, ma nel suo paese natìo è stato completamente dimenticato, nonostante abbia dedicato una vita intera all’arte del cesello.

Tommaso Panizza era nato nel Castello di Lierna nel 1805. I genitori erano il benestante esattore comunale Pietro e Ambrosina Pini che avevano altri cinque figli: Annamaria, Andrea, Ambrogio, Letizia e Cirina. Questa famiglia era conosciuta in paese come “I Murgnoni”, soprannome dovuto al loro carattere taciturno, scontroso, pratico e taccagno.

Nella prima metà dell’Ottocento Tommaso e il fratello Ambrogio si trasferirono a Milano dove aprirono bottega, il primo come argentiere e tornitore di ogni specie di metalli   in Contrada degli Orefici, l’altro come orefice e bijoutiere nella vicina Contrada dei Mercanti d’Oro.

Pare che Tommaso abbia compiuto un tirocinio a Parigi, dove aveva appreso l’arte orafa, prima di operare a Milano.

Il suo laboratorio, attrezzato per ogni genere di lavorazione in argento, era di notevoli dimensioni e numerosi furono i pezzi eseguiti tra cui una lampada per il santuario del Monte Berico nel 1854, arredi sacri, vasellame da tavola, calamai e altro, commissionati soprattutto dall’aristocrazia milanese e talvolta anche da famiglie reali. Il suo punzone era costituito da una capra con un capretto con le iniziali TP.

Tommaso morì celibe a Milano nella parrocchia del Duomo nel 1868 e le sue spoglie vennero traslate a Lierna, dove possedeva una casa da villeggiatura (ora villa Pini), una piccola dimora nel Castello, terreni e boschi. Si vocifera che a Milano avesse un’amante, ma le sue sostanze liernesi furono ereditate dal nipote Pietro Tommaso, figlio di suo fratello Andrea pescatore.

Nel cimitero di Lierna esiste ancora la cappella di famiglia di alcuni discendenti, ma la tomba di Tommaso argentiere, come la memoria del suo nome, è sparita.

 

Fonti:- Archivio parrocchiale di Lierna

          - Archivio di Stato di Como - Fondo Catasto

          - V. Donader - R. Dabbene: Punzoni degli argentieri milanesi dell’800- Milano Ed.

             S. Gottardo

          - Guida di Milano 1847-1865, alla voce “Orefici e Argentieri”. Disponibile nel sito

             Internet dell’Emeroteca Braidense di Milano.